LaRecherche.it

« indietro :: torna al testo senza commentare

Scrivi un commento al testo di Alfredo Rienzi
Quattro osservazioni del bosco

- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento; il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente, potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso, all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ]. Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]

QUATTRO OSSERVAZIONI DEL BOSCO

                            è impossibile venire al dentro se prima non si viene al di fuori (Dante, Convivio, II, 1)

 

 

Verde cupo, l’ombra imperforabile

sulla collina, massa vegetale

orizzonte taciturno e amorfo:

questo, sentenzia Lennard, è il bosco

 

ma Abele sa: sono roveri e faggi:

la stagione dei narcisi verrà

persa nei propri passi e i nomi

conoscono i nostri occhi, li hanno visti

formarsi nel ventre, opache perle.

 

Oltre, dentro, solo un altro tempo vede

non questo che misura in ore

e Morgane non sa se restare sveglia

o sognare le attese dell’assiolo

tradurre gli aliti e gli alburni inquieti,

lei che conosce dei rami i cifrari,

e delle ali sa gli angoli del decollo.

 

Ma quali sensi fanno blu il canto

il volo delle spine, la loro pioggia?

Chi sa cantare alla gioia della morte?

Ha tutti i nomi:

bosco, corteccia, foglia, linfa, fuoco

sotterraneo e sublime, bianco, e rosso ché cresca e si offra.

Passa non visto, non udito.

Cos’è questo niente che divora?

 

Restino, a dubitare, le mani.

 

 

(da Presagi, promesse, partenze. - inedito)

 Lucio Tosi - 05/09/2017 17:56:00 [ leggi altri commenti di Lucio Tosi » ]

Chissà che direbbe Dante ascoltando queste parole. Di sicuro non nell’inferno.

 Jacob l. - 03/09/2017 19:41:00 [ leggi altri commenti di Jacob l. » ]

Testo di profondo significato.
Brava Amina Narimi con la sua esegesi rabbinica biblica. Pardes, il frutteto o il Paradiso.

 amina narimi - 03/09/2017 18:49:00 [ leggi altri commenti di amina narimi » ]

Ho seguito il tuo bosco ed il suo quattro, come casa porta soglia e povertà..
La lettera che in ebraico rappresenta questo numero è Dalet
la porta aperta, un mondo che si espande in quattro direzioni, come una poesia..
Curiosamente poi la gambina del ghimel(la G, il benefattore) che la precede si appoggia quasi al fianco della porta, dicendo come stia cercando il bisognoso, e quella di dalet, con lo stesso tratto, affinchè, anche il bisognoso, si renda disponibile.
Mi hai portato passegginado a ricordare che nel Tempio antico c’era una stanza speciale, detta la camera del silenzio, in cui poteva entrare chiunque, povero o ricco, ma solo una persona alla volta. Chi poteva, lasciava un dono. Chi aveva bisogno ne prendeva in forma discreta , nessuno sapeva dell’altro..
Settanta livelli di lettura ci offrono le cose, e le poesie
I Nostri Padri li raccolgono in quattro livelli chiamati
Pardes,
il giardino, dove possiamo mangiare frutti ed acquisire forza, massa vegetale, semplice come la prima lettera di Pardes, la P

La seconda, la R di remez è quella di Abele che sa dei roveri e faggi, di chi li ha visti formarsi nel ventre come Il Battista Gesù,

la terza lettera, D, darsh, è “ scrutare, gli aliti come gli alburni inquieti, darsh è anche “esigere” oltre, un’istanza interiore, un ulteriore messaggio

la quarta lettera S è la parola sod, è il segreto, è il bambino che cresce dopo essere stato grande
nel bosco, nella corteccia, in una foglia, nella linfa .
è fuoco
e come amo dire
se nel verde del sinoplo vive il rosso,
Noi finisce nel fango per brillare.

Stupefatta dalla bellezza, un chiaro nel bosco e oltre

 Nando - 03/09/2017 14:25:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Come Laura, che ringrazio, poiché, per aver seguito le sue tracce di apprezzata commentatrice - quanto il "critico" influenza le scelte di lettura! - anch’io attenderò, chi, più adeguato, esprimerà un commento degno di questi versi: ma nel frattempo, colto dal "prurito" della parola, anch’io ridirò una, pure se piccola, eco di lettura.

La poesia è davvero di elevata scrittura, molto curata lessicalmente e ben costruita attorno al tema portante, ancorché,per suoni immagini e fine grana di tessuto discorsivo, già appaga di bellezza il gusto del lettore. Ma vengo al tema, di cui do la mia interpretazione:

Fino a che il nome non definisce le cose, a tal proposito è interessante notare il passaggio dall’indefinito di Lennard al dettaglio di Abele, il reale "passa non visto/non udito". Ecco, allora, perché Morgane può sia rimanere svegli sia sognare; uscita fuori a nominare o a conoscere i nomi delle cose, ora può tornare dentro, dove "un altro tempo vede "non questo che misura ad ore". Sembra quindi diventare un’evidenza tutto ciò che è stato nominato (ricorda la richiesta di Dio ad Adamo) ed il dubbio della morte, del "niente che divora" non rimarrà che alle mani, segno di quel senso, il tatto, che per sua natura e vocazione è "materialista".

 Laura Turra - 03/09/2017 06:04:00 [ leggi altri commenti di Laura Turra » ]

Già da una prima lettura si ha la consapevolezza di essere di fronte a un testo poetico di alto valore.
Quindi è molto difficile per me scrivere un commento che sia adeguato al livello di questi bellissimi versi, ma voglio dire ugualmente qualcosa perché troppo sono stata toccata dalle tue parole, Alfredo.
La chiave di tutto il testo è quella frase di Dante posta in epigrafe: andrebbe meditata a lungo e applicata anche a noi stessi. Io la interpreto così: non si può accedere all’essere delle cose se non passando per la realtà, non cercando di conoscerla in ciò che la rende viva ai nostri occhi.
A seguire, la poesia si dispone su quattro stanze (appunto, quattro osservazioni): la prima allude a una visione d’insieme e superficiale del bosco; la seconda ne dà un dettaglio più accurato, ma pur sempre esteriore. Ecco poi la terza e la quarta stanza: sublimi nel loro arrivare a un punto culminante della conoscenza. E qui l’uomo ha solo domande che attendono una risposta che non si può dare da solo.
Cito i versi che più mi colpiscono:
"Oltre, dentro, solo un altro tempo vede / non questo che misura in ore" e "Passa non visto, non udito. / Cos’è questo niente che divora?".
Alfredo, se avessi travisato il senso, ti prego di scusarmi, ma così ho sentito questa tua. Spero che altri, più capaci di me la possano meglio commentare.
Un carissimo saluto

Leggi l'informativa riguardo al trattamento dei dati personali
(D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e succ. mod.) »
Acconsento Non acconsento
Se ti autentichi il nominativo e la posta elettronica vengono inseriti in automatico.
Nominativo (obbligatorio):
Posta elettronica (obbligatoria):
Inserendo la tua posta elettronica verrà data la possibilità all'autore del testo commentato di risponderti.

Ogni commento ritenuto offensivo e, in ogni caso, lesivo della dignità dell'autore del testo commentato, a insindacabile giudizio de LaRecherche.it, sarà tolto dalla pubblicazione, senza l'obbligo di questa di darne comunicazione al commentatore. Gli autori possono richiedere che un commento venga rimosso, ma tale richiesta non implica la rimozione del commento, il quale potrà essere anche negativo ma non dovrà entrare nella sfera privata della vita dell'autore, commenti che usano parolacce in modo offensivo saranno tolti dalla pubblicazione. Il Moderatore de LaRecehrche.it controlla i commenti, ma essendo molti qualcuno può sfuggire, si richiede pertanto la collaborazione di tutti per una eventuale segnalazione (moderatore@larecherche.it).
Il tuo indirizzo Ip sarà memorizzato, in caso di utilizzo indebito di questo servizio potrà essere messo a disposizione dell'autorità giudiziaria.